Dopo il tanto contestato decreto “Buona Scuola” del governo Renzi, sono arrivate anche 10 proposte, da parte degli studenti, per “Una scuola buona per davvero”, volte a migliorare la scuola e le attività a essa correlate.
- Diritto allo studio: scuola inclusiva, gratuita, laica, aperta anche oltre l’orario delle lezioni scolastiche, che non discrimini gli studenti e che dia le stesse competenze a tutti. Gli studenti vorrebbero una legge nazionale sul diritto allo studio che sia finanziata da risorse strutturali gratuita, laica, aperta anche oltre l’orario delle lezioni scolastiche, che non discrimini gli studenti e che dia le stesse competenze a tutti.
- Alternanza scuola-lavoro: inserimento dell’alternanza scuola-lavoro anche in tutti i licei sulla base di progetti educativi veri in co-progettazione con le aziende che rispettino precisi standard di idoneità e la redazione di uno statuto degli studenti in stage che ne stabilisca i diritti per la loro tutela e per evitarne lo sfruttamento.
- Valutazione: una scuola che non marchi le differenze ma, anzi, che le sappia colmare, quindi la valutazione non deve avere lo scopo di selezione e competizione ma deve mettere tutti nelle stesse condizioni per ottenere il successo formativo. Gli studenti propongono, altresì, l’abolizione del voto numerico.
- Riforma dei cicli: gli studenti propongono, inoltre, una scuola universale e flessibile, non più classista e che dia, nel biennio, le stesse competenze di base a tutti e una specializzazione nel triennio in cui poter scegliere parte delle materie caratterizzanti.
- Scuola aperta anche dopo gli orari di lezione.
- Scuola laica: che presuppone l’abolizione dell’ora di religione.
- Integrare: scuola capace di integrare al fine di superare le diversità.
- Scuola Pubblica: scuola pubblica finanziata dallo stato e uno stato “senza oneri” verso le scuole private.
- Scuola democratica nella quale gli studenti siano protagonisti nei fatti e nelle decisioni.
- Nuovi diritti: diritto di conoscere in modo corretto gli obiettivi e i programmi dell’anno scolastico.
Gli studenti ambiscono dunque a diventare i protagonisti della scuola, per questo chiedono un tavolo di discussione e contrattazione e, in caso non venissero ascoltati, sono pronti a battersi per i loro diritti. Leggi l’Appello completo diffuso dalla Rete degli Studenti.
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